Santa Gemma Galgani

Gemma Galgani nasce il 12 marzo 1878 a Bogonuovo di Camigliano (Lucca), riceve il battesimo il 13 marzo. A otto anni visse la perdita della mamma Aurelia; poi un altro grande dolore per Gemma fu la morte del fratello Gino, seminarista, che aveva appena 18 anni. Nel 1895 Gemma riceve l'ispirazione a seguire impegno e decisione la via della croce, quale itinerario cristiano. Gemma ha alcune visioni del suo angelo custode che le ricorda che i gioielli di una sposa del crocifisso sono la croce e le spine.

L'11 novembre 1897 muore anche il padre di Gemma, Enrico, e le misere condizioni della famiglia, la obbligano a lasciare la casa paterna. Gemma trascorre un periodo a Camaiore, presso la zia che l’aveva voluta con sé dopo la morte del babbo, ma nell’autunno 1899 si ammala gravemente e ritorna in famiglia. I mesi invernali segnano grandi sofferenze per tutti e le ristrettezze economiche si fanno sentire penosamente sulla numerosa famiglia, oltre alle due zie Elisa ed Elena, vi sono i fratelli di Gemma, Guido, Ettore e Tonino, e le sorelle Angelina e Giulietta.

Nel periodo della malattia Gemma, legge la biografia del venerabile passionista Gabriele dell’Addolorata (ora santo). Gemma ha un'apparizione del venerabile che ha per lei parole di conforto. Gemma nel frattempo matura una decisione e la sera dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata, fa voto di verginità.

Nella notte seguente il venerabile Gabriele le appare nuovamente chiamandola "sorella mia" e porgendole a baciare il segno dei passionistiche gli posa sul petto. Nel mese di gennaio nonstante le terapie mediche, la malattia di Gemma, osteite delle vertebre lombari con ascesso agli inguini, si aggrava fino alla paralisi delle gambe.Lo stesso anno guarisce miracolosamente  e iniziano le esperienze mistiche. Parla col suo Angelo Custode e gli da incarichi delicati, come quello di recapitare a Roma la corrispondenza per il suo direttore spirituale. "La lettera, appena terminata, la do all'Angelo", ella scrive."È qui accanto a me che aspetta". E le lettere, misteriosamente, giungono a destinazione senza passare attraverso le Poste. Nel giugno 1899, Gemma riceve il dono delle stigmate. Nello stesso anno conosce i padri Passionisti che la introducono in casa Giannini. Accolta come una figlia in questa casa devota e agiata, vi conduce una vita ritirata tra casa e Chiesa.

Ma le strepitose manifestazioni della sua santità superano le mura della casa borghese. Opera conversioni, predice avvenimenti futuri, cade sovente in estasi, lotta contro il diavolo. Sul suo corpo, oltre ai segni dei chiodi, appaiono le piaghe della flagellazione. Le stimmate si aprono, dolorose e sanguinanti, ogni settimana, la vigilia del venerdì.

Qualche direttore spirituale non sa come giudicare la fanciulla: la sospettano di mistificazione, parlano d'isterismo o di suggestione, chiedono prove, esigono obbedienza. Gemma Galgani, in mezzo ai dolori fisici e alle prove morali, non chiede nulla, o meglio, chiede a Gesù, per sé, più dolore e per gli altri chiede la conversione e la salvezza.

Nel 1901, all’età di 23 anni, Gemma scrive per ordine di Padre Germano, suo direttore spirituale, la sua autobiografia. L’anno successivo si offre vittima al Signore per la salvezza dei peccatori. Gesù le chiede di fondare un monastero di claustrali Passioniste in Lucca. Gemma risponde con entusiasmo. Nel mese di settembre dello stesso anno si ammala gravemente. La sua vita è segnata profondamente dal dolore. Inizia il periodo più buio della sua vita. Il Sabato Santo dell'anno 1903, Gemma muore a 25 anni di età, divorata dal male, ma chiedendo sino all’ultimo ancora dolore.

Pio X nel 1903, firma il Decreto di fondazione del Monastero Passionista in Lucca. Nel 1905 le claustrali Passioniste iniziano la loro presenza a Lucca, realizzando l'antico desiderio che Gesù aveva espresso a Gemma. Padre Germano, direttore spirituale di Gemma, scrive nel 1907 la prima biografia della mistica di Lucca. Nel 1940, Pio XII la dichiara santa.