Il PAPA A CASA NOSTRA!

Le nostre testimonianze 

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SUOR MARICA
L'incontro con Papa Francesco è stato senza dubbio indimenticabile. Vederlo così vicino a noi, così umano nei gesti, nelle parole, nello sguardo, mi ha fatto tanto bene al cuore e ha riconfermato la mia fede e la mia appartenenza a Dio, l'amore per la Chiesa, la gioia di vivere in Comunità! Mi ha toccato profondamente quando parlava della realtà, della verità, che a Gesù piace la realtà così com'è, senza trucco, e che non dobbiamo avere paura; Lui ci ama come siamo, poveri, zoppi, storpi, muti, ciechi, e fa festa con noi quando diamo il "passo" del cambio, quando ci sentiamo bisognosi di misericordia e non ci fermiamo alle nostre miserie, ma crediamo nella Sua misericordia infinita. Ringrazio infinitamente la Comunità per questo dono, per essere figlia di una donna come Madre Elvira, come ha detto il Papa... una donna "intelligente", che ha usato la testa e le ginocchia!

IM4SUOR CLAUDIA
Eccomi dopo questi giorni indimenticabili in cui Papa Francesco è venuto nella nostra Comunità! Un momento unico… Tante volte Madre Elvira e la Comunità sono andati dal Papa, e questa è la prima volta che è il Papa a venire in casa nostra! Che immenso dono! Vederlo lì in mezzo a noi, vestito di bianco, guardarci stupito, sorridere, commuoversi, abbracciarci, parlarci, è stata una commozione forte, ho versato tante lacrime di gioia e di gratitudine. Al suo arrivo, scendendo dalla macchina ed entrando nel salone in cui lo attendevamo, ho notato i suoi occhi attenti e meravigliati della nostra festosa accoglienza con canti e gesti. È stato bello vedere che ha riconosciuto subito padre Stefano e sono rimasti vicini per tutto il tempo. Si è messo in mezzo a noi per ascoltarci, guardare quello che avevamo preparato per lui e lo ha fatto con molta attenzione di mente e cuore. Ero seduta alcune file dietro di lui e vederlo lì attento a guardare il film di San Giuseppe, ad ascoltare i ragazzi e le ragazze testimoniare, a guardare il video di Madre Elvira, mi ha toccato profondamente; ho notato che era così attento che in molti momenti neanche si appoggiava con la schiena alla sedia! Poi quando ci ha parlato, si vedeva che ci aveva ascoltato bene, che conosce Madre Elvira e la nostra Comunità, che ci vuole bene ed è contento di noi! Dopo il suo discorso si è diretto per benedire la nuova cappella, ma ha detto chiaramente che voleva salutarci uno per uno. Che bello sapere che aveva questo desiderio nel cuore e questa intenzione precisa!
In seguito, condividendo con i ragazzi e le ragazze, felici e commossi per questo incontro, quello che mi ha colpito e che ciò che li stupiva di più è che con tutto il male fatto e vissuto nella vita si sentivano indegni di aver ricevuto un dono così grande, ma proprio per questo ancora più grati e contenti! Anche le sorelle del FAC erano stra-felici: già i giorni precedenti continuavano a ripeterci: «Il Papa viene per voi, viene per voi, perché ci siete voi qui!» e noi dicevamo loro che se non ci avessero accolti nella loro casa il Papa non sarebbe venuto! Ed è stato bello sentire il Papa che le ringraziava per il gesto coraggioso e generoso che hanno fatto di accoglierci!
Nel mio cuore ho detto un grande grazie a Maria Vergine Immacolata e a San Giuseppe perché in questi anni in cui manca la presenza di Madre Elvira in mezzo a noi che ci parla, ci guarda, ci abbraccia, la venuta di Papa Francesco che ha guardato e salutato ognuno di noi - e specialmente i giovani che non hanno mai incontrato Madre Elvira - è stata proprio una carezza di Maria e Giuseppe! Grazie per aver chiamato anche me a vivere questo incontro così importante.


IM1SUOR JENNIFER
Ringrazio lo Spirito Santo che ha fatto bene ogni cosa in questo incontro con Papa Francesco e ringrazio infinitamente che ha chiamato anche me ad essere presente con tutta la grande famiglia della Comunità Cenacolo a Roma. Solo la presenza di Papa Francesco poteva riunire tutti i nostri sacerdoti “cenacolini” nello stesso luogo!
Mi sento più innamorata e grata di essere parte di questa famiglia di “storpi, ciechi e zoppi” a cui il nostro Dio Misericordioso fa festa. Nei giorni precedenti i miei occhi hanno contemplato il miracolo delle vite dei nostri ragazzi e ragazze che, con tanto impegno, amicizia e collaborazione, con tanta capacità di sacrificio e di donazione, hanno potuto realizzare la nuova cappella dei ragazzi e preparare un ambiente accogliente e ordinato per il Santo Padre. Tutto questo ha reso il momento dell’arrivo di Papa Francesco ancora più forte e speciale. Ringrazio Madre Elvira che, pur non essendo presente fisicamente, ci ha allenato per questo momento perché tutto quello che avremmo fatto per lei, l’abbiamo fatto per accogliere il Santo Padre: dalle corse con le strisce colorate alla sincerità del cuore nelle nostre testimonianze. Ero commossa di incontrare lo sguardo di Pietro, di vedere la sua libertà e umanità, e di stringere la sua mano anche da parte di Madre Elvira e di tutte le sorelle che erano rimaste a casa. Mi sembrava che in quelle due ore c’è stato l’abbraccio di Dio Padre per tutti noi che ci diceva: «Sono tanto contento di voi». Grazie, grazie e grazie. Viva il Papa!!

MIRIAM
Credo che ho solo tanto da ringraziare. Soprattutto ringrazio Dio per tutti gli sbagli che ho fatto nella mia vita e per tutte le scelte che ho poi “girato” nel bene, perché se non fosse per tutto il mio passato non sarei una donna risorta e non avrei mai avuto la possibilità oggi, a 24 anni, di incontrare il Papa! Davanti a lui mi sono sentita importante, per come ci ha guardati, per come ci ha stretto la mano e chiesto umilmente preghiere per lui: questo suo sguardo commosso e di ammirazione mi è entrato nel cuore ed ero felice quando ci ha ricordato che la festa di nozze descritta nei Vangeli è per noi, gli "ultimi", passati dalle tenebre alla luce, perché io mi sento proprio così.

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MICHELA
Ho vissuto l'arrivo del Papa come un momento di grande unità e comunione tra tutti: nei giorni che precedevano l'arrivo di questo "special guest" c'era un “via vai” di ragazzi/e, consacrati/e e coppie che pulivano, organizzavano, montavano, provavano e riprovavano canti e balli... Insomma, ognuno ci ha messo del suo! Alla vigilia dell'Immacolata abbiamo vissuto una bella adorazione tutti insieme e ognuno di noi ha potuto confessarsi: ci siamo preparati bene, soprattutto dentro di noi! E questo ha fatto sì che quel passaggio fosse molto intenso e profondo. Ero commossa tutto il tempo di profonda gioia e gratitudine, ma la cosa che mi ha più colpito di Papa Francesco è che sembrava uno di noi! Ha preferito addirittura sedersi su una semplice sedia piuttosto che sulla poltrona, e quando ci parlava era come un padre con i figli, serio ma anche scherzoso, profondo ma anche concreto... Grazie per il dono di averlo incontrato!

PROKOP
Tutto l’incontro con il Papa è stato per me una bella verifica. Con il gruppo di Medjugorje abbiamo fatto tanti lavori con tanto sacrificio, eppure nel giorno dell’incontro mi sentivo distratto, come se non riuscissi ad apprezzare un momento così importante.
Grazie alle parole dei nostri sacerdoti, che ci hanno ricordato quanto fosse grande il momento che stavamo per vivere, ho ritrovato la grinta e la forza di essere pienamente presente. Devo dire che questo incontro mi ha aiutato ad aprire il cuore e a non lasciare che i momenti importanti cadessero nel vuoto. Grazie ai nostri don, grazie per l’impegno di tutti e grazie al Papa per questo dono che ci ha fatto!

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GALDINA
Ciao, sono Galdina e ho vissuto questa straordinaria esperienza di vedere il Papa dopo quindici giorni da quando sono arrivata a Roma per far parte del gruppo di ragazze che vivranno lì. Mi ha emozionata molto. Ho visto una persona disponibile, con un cuore grande e veramente con una umanità incredibile. È stato emozionante poi stringerli la mano alla fine dell'incontro… Lo terrò nel cuore: mi è sembrato veramente di incontrare Dio in terra. Grazie!

SIMONA
Ciao, sono Simona e volevo condividere con voi quello che mi ha toccato dell'incontro con il Papa. È stato una gioia immensa, una cosa grande che non pensavo mai di provare nella mia vita. Quando ho incrociato il suo sguardo, ho visto proprio uno sguardo di padre che mi ha riempito il cuore di gioia, e mi sono sentita bene, in pace, tranquilla, abbracciata da un papà. È stato bello perché era in mezzo a noi come uno di noi. Grazie!

KATARINA
Per me questo ultimo periodo era pieno di emozioni, e mi sembra un film essere qua, aprire la casa “femminile” a Roma… e anche ricevere la visita del Papa! È stata una cosa in più, che ha fatto sembrare tutto irreale! Mi ricordo che quando guardavamo il film di Medjugorje, dovevo convincermi che davvero il Papa era davanti a me! Ma quello che mi ha toccato tanto era la sua semplicità, il gesto di salutare ognuno di noi personalmente: ci ha fatto vedere che ognuno di noi è importante per lui. Le parole che ci ha detto ci hanno mostrato che tutto quello che stiamo vivendo in comunità è la cosa giusta da fare: lui ci ha detto che è tanto importante dire la verità, essere sinceramente noi stessi e che così possiamo fare tanto bene. Era molto bello sentire che va bene essere quello che siamo. La cosa che mi ha toccato più di tutte è stato il senso di unità tra di noi. Questa è una cosa tanto speciale per me e porterò nel cuore quello che abbiamo condiviso insieme con il Papa!f.roma1

URSULA
Saluti da Roma! È stato un momento bellissimo... Quando sono stata trasferita in questa casa due settimane fa, avevo nel cuore il grande desiderio di incontrare il Papa ma non ho pensato mai che sarebbe successo veramente. Poi quando padre Stefano ci ha detto che sarebbe arrivato un ospite speciale, ovvero il Papa, è stato bellissimo prima di tutto accogliere questa notizia e poi viverla con tutta la Comunità. Il momento più forte è stato quando il Papa ha voluto salutare ognuno di noi: quando mi sono avvicinata a lui, gli ho dato la mano e poi mi sono sentita anche di avvicinarmi un po’ di più con la testa vicino al suo cuore, un cuore di padre, padre di tutti noi, padre della Chiesa. Il Papa ha chiesto di pregare per lui; ho sentito il desiderio di pregare di più e offrire la mia vita per lui, nel mio piccolo. Mi hanno colpito le sue parole quando parlava di Madre Elvira, che era una donna tanto intelligente ma che nella vita si è messa anche tanto in ginocchio, e questo mi ha dato la spinta per seguire di più il cammino della Comunità e l’esempio di Madre Elvira. Grazie!

f.roma3MARIA
Ciao a tutti, sono due settimane che sono a Roma e abbiamo avuto questo grande dono di poter vedere il Papa! Ho veramente nel cuore una gioia fortissima, è stato un dono inaspettato, è stato bello poterlo condividere con le persone che sono venute da fraternità diverse. Questa attesa è stato qualcosa che ci ha unite ed ha fatto crescere la gioia. Vederlo arrivare proprio qui da noi è stato fortissimo! Mi ha colpito quando ha detto che non dobbiamo avere paura della verità ma che il Signore ci ama così come siamo. Questo mi ha incoraggiato tanto e mi sento veramente al mio posto qui per continuare questo cammino. Grazie!

ESTER
Viva il Papa! Che bello! Prima di tutto, abbiamo vissuto i preparativi con tanta gioia e in un clima di famiglia. Ringrazio tanto per l’arrivo del Santo Padre, perché mi ha riempito il cuore la sua vicinanza, il suo dirci di non avere paura perché Gesù è venuto per noi, per gli ultimi, per i poveri. Questo mi ha aiutato tanto, tanto, tanto! Ho pensato: «Guarda, Ester, sei quella che sei e ringrazia che il Signore ti ama come sei». Ringrazio di cuore la Comunità e Madre Elvira, e grazie al Signore che mi ha scelto per vivere qua, e proprio in questo momento. Ringrazio anche tanto perché sento che posso pregare per il Papa con il cuore; prima pregavo solo con le parole, invece adesso lo vedo così vicino a noi che sento proprio di pregare con il cuore per la Chiesa e gli uni per gli altri. Grazie tanto!! GRAZIE!

IM2LUCA
Ciao a tutti, sono in cammino qui a Roma ed è difficile spiegare quello che ho provato perché è stata una giornata intensa. Non solo pensando a tutto quello che abbiamo vissuto prima come preparativi in fraternità e con tutte le persone che ci hanno aiutato nei lavori, nel definire la cappella, ma anche con quello che abbiamo passato soprattutto il giorno dell'incontro con il Santo Padre. Quello che io porto nel mio cuore, e che porterò per sempre, è innanzitutto il suo sorriso e la sua semplicità. Poi dal mio cuore è uscita proprio la parola: «Ciao Papa Francesco, sei il senso per il mio cammino comunitario, uno dei più grandi oggi per il mio cammino e grazie a te vorrei innamorarmi ancora di più di Dio». Lui mi ha guardato, mi ha sorriso, e mi ha detto: «Prega per me». Questo è stato molto bello. Quello che porto ancora nel cuore che mi ha toccato tantissimo del discorso che ha fatto a tutti noi è stato quando ci ha detto, parafrasando una parabola del Vangelo, che “la festa è per noi”: quindi noi, come ultimi degli ultimi, come persone morte che adesso sono in via di risurrezione, che stanno cercando di risorgere. Siamo stati toccati da questo incontro con Gesù e lui ci ha esortato a partecipare a questa festa. Lo stare insieme a tutti i fratelli, vedere tutti i sacerdoti della nostra Comunità che si sono ritrovati, i canti, i sorrisi, quello che abbiamo vissuto nella preparazione, durante la giornata, e anche il dopo… tante cose che ci siamo portati dentro e per quanto mi riguarda mi sento veramente di ringraziare la Comunità per questo grande dono, per questo grande momento, per quello che porto dentro di me in questo momento del cammino comunitario. Ringrazio per il “Sì” di nostra Madre Elvira che ha permesso tutto questo, ringrazio padre Stefano e tutti i sacerdoti e tutte le persone che ci stanno aiutando. Grazie a tutti Ciao!

MATTIA
Ciao a tutti, mi chiamo Mattia, ho 21 anni e vengo dalla fraternità di Roma. Volevo condividere con voi come ho vissuto questo incontro con il Santo Padre. È stata un'emozione stupenda, mi ha colpito specificatamente quando ha detto che la festa è per noi e dell'arrivo di Gesù. L'arrivo di Gesù l’ho inteso come l’arrivo del Natale, ma anche perché nella mia vita io sto incontrando Gesù e voglio tornare nel bene perché il male mi ha portato via molte cose. Volevo ringraziare la Comunità per questa grandissima opportunità di incontrare il Santo Padre. Mi ha colpito moltissimo la sua umiltà perché ha voluto incontrarci uno per uno e salutarci, e volevo ringraziare anche tutti i sacerdoti della Comunità perché ho potuto conoscerli. Per finire, volevo ringraziare immensamente Madre Elvira per il suo “Sì”, per avermi dato l'opportunità di trovarmi qui. Grazie!

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Ciao mi chiamo Kristof, ho 37 anni, vengo dall'Austria e vivo qui nella fraternità di Roma. Abbiamo costruito una nuova cappella nella nostra casa con l'aiuto dei fratelli di Medjugorje e già questo è stato molto intenso, ma poi non mi aspettavo che all'inaugurazione venisse veramente Papa Francesco. Per questo sono venuti tanti ragazzi e ragazze delle nostre comunità, consacrate, consacrati, tutti i nostri sacerdoti. Tutti noi insieme abbiamo preparato l'inaugurazione e l'accoglienza per Papa Francesco. È stata un'esperienza fortissima. Quello che mi ha toccato di più è stato sicuramente quando è entrato Papa Francesco nel nostro auditorium. È stato un momento molto molto emozionante. Anche per papa Francesco è stato molto toccante perché l'ho visto sorridente e colpito da noi ragazzi. Noi abbiamo cantato, abbiamo ballato e avevo la “pelle d’oca”. Poi un altro momento bello era il filmato di Madre Elvira che ha visibilmente colpito molto Papa Francesco. Le sue parole semplici mi hanno toccato tanto. Lui ha ringraziato tutti noi, ha ringraziato le suore del movimento FAC e poi alla fine è venuto proprio nella nostra cappella e ha fatto lui l'inaugurazione… e alla fine si è anche preso il tempo per ognuno di noi, ha salutato ognuno di noi! È stato veramente un’esperienza fortissima. Il giorno dopo abbiamo vissuto una messa celebrata da tutti i nostri sacerdoti della Comunità, tutti riuniti. È stato forte, sono felicissimo e ringrazio la Comunità per questo dono. Grazie!

ALBERTO
Ciao a tutti, sono Alberto e volevo condividervi quello che mi ha toccato dell'incontro con Papa Francesco. Innanzitutto, voglio ringraziare Dio per questo grandissimo dono di avere il Papa con noi. È stata una bella emozione. Dalle parole di Papa Francesco mi ha toccato tutto ma in modo particolare quando ha detto di non avere paura e vergogna delle nostre povertà, di chi siamo veramente. Mi ha toccato perché sono stato tre mesi a casa per un infortunio avuto giocando a pallone e lì ho avuto tanta lotta, un po’ con i pensieri, un po’ con il mio passato, le cose che tornavano a galla; ho capito quali passi ho fatto nel mio cammino e cosa devo ancora fare. Mi sono accorto che sono molto povero in tante cose, ma voglio lavorare e pregarci sopra. Le parole del Papa mi hanno dato forza per andare incontro e condividere con i fratelli e i sacerdoti quello che ho vissuto a casa. È stato proprio una “provvidenza” per andare avanti. Ringrazio Madre Elvira che ha reso possibile tutto questo.