LA FESTA È PER VOI!

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Non c’è dono più grande e più bello che potessimo ricevere dalla Madonna nel giorno in cui la Chiesa la venera come l’Immacolata, giorno in cui si è concluso l’anno del “suo” sposo San Giuseppe, che Papa Francesco ha voluto offrire ai fedeli in questo tempo come modello di preghiera e di paternità.

Nel pomeriggio della solennità dell’Immacolata una sorpresa ha riempito di gioia immensa i cuori di tutta la “grande famiglia” della Comunità Cenacolo: la visita privata e a sorpresa del Santo Padre, Papa Francesco, alla fraternità Buon Samaritano di Roma, sulla via Portuense, sorta tre anni fa in un’ala del Centro Nazareth, sede del movimento FAC (Fraterno Aiuto Cristiano). Le sorelle ormai anziane di questa realtà ecclesiale hanno offerto al Cenacolo una parte indipendente del grande complesso da loro gestito come centro di spiritualità, e così la Comunità ha trovato posto nella prima periferia romana, accanto al Cuore della Chiesa. In quella casa ha vissuto gli ultimi anni della sua vita Mons. Diego Bona, Vescovo emerito di Saluzzo, che tanto ha amato e accompagnato l’opera sorta dal “sì” di Madre Elvira.

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La visita a sorpresa del Santo Padre, giunto per vivere un semplice momento di incontro con la Comunità e benedire la cappellina dedicata al Buon Samaritano che i ragazzi della Fraternità hanno costruito con le loro mani, è stata un’esplosione di gioia e commozione.

È stato accolto festosamente al suo arrivo con festoni colorati e canti di gioia. Dopo aver salutato la coppia della Comunità Cenacolo responsabile della casa di Roma, Andrea Giorgetti e la moglie Antonia con i due figli Nicolò e Benedetta, ed alcune sorelle del FAC che gli hanno dato il benvenuto, l’incontro è proseguito nella sala conferenze, dove erano presenti un’ottantina tra ragazzi, ragazze, famiglie, sacerdoti, suore appartenenti alla grande famiglia del Cenacolo, oltre che le anziane sorelle consacrate del FAC visibilmente commosse, che attendevano un momento come questo da tutta la vita.

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Il Santo Padre, accolto nel salone dai ragazzi che cantavano con gioia, è rimasto sulla porta stupito e felice di contemplare vite risorte. Ha prima ascoltato il saluto di Marco Zappella e della sposa Cinzia, responsabili della Comunità Cenacolo di Medjugorje, che a nome di tutti hanno salutato con semplicità e calore il Papa. Quindi ha guardato con attenzione un film sulla vita di San Giuseppe realizzato interamente dai ragazzi e ragazze delle due comunità di Medjugorje, maschile e femminile, che in occasione dell’anno di San Giuseppe hanno preso spunto dalla lettera del Papa “Patris Corde” per la realizzazione del film presentato a luglio alla Festa della Vita 2021, sulla collina di Saluzzo.

Successivamente alcuni di loro hanno testimoniato il cambiamento “dalle tenebre alla Luce” avvenuto attraverso l’incontro con la Comunità Cenacolo. Testimonianze semplici, commosse e commoventi, che hanno toccato il cuore del Papa. Poi don Stefano ha portato il saluto di Madre Elvira attraverso un piccolo video realizzato nel luogo dove la Madre vive questo tempo della sua vita, assistita da alcune sorelle che sono oggi i suoi “angeli custodi”. Madre Elvira così è stata “presente” all’incontro, portando il suo saluto e il suo grazie al Santo Padre, dal letto dove vive oggi con serenità e abbandono la sua Croce.

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Quindi papa Francesco ha preso la parola dicendoci: “La festa è per voi!”. Riferendosi alla parabola che narra l’invito alle nozze, ha sottolineato come coloro che accolgono tale invito siano i poveri, gli storpi, i ciechi, gli zoppi, i bisognosi che non hanno più nulla da perdere… siamo noi, comunità di poveri peccatori che il Signore ha voluto invitare al suo banchetto. Ci ha incoraggiato a non avere paura delle nostre miserie, a consegnarle al Signore con fiducia, nella certezza che siamo dei salvati! “Siamo dei salvati” - ce lo ha ripetuto - quasi a volerci far prendere coscienza che è vero che siamo stati dei peccatori, delle persone che hanno buttato via la vita per anni, ma oggi siamo dei salvati, persone che Cristo ha voluto redimere con la sua infinita misericordia.

Infine ci ha incoraggiati ad andare avanti con fiducia, perché ci sono tanti ancora nelle tenebre che attendono qualcuno che dica loro che “c’è una possibilità di vita migliore”.
Rivolgendosi alle anziane sorelle del FAC le ha ringraziate per non aver chiuso il cuore nell’egoismo ma per averlo aperto alla condivisione, accogliendo in una parte della casa la presenza della Comunità Cenacolo, divenuta benedizione anche per loro.

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Riflettendo poi sulla vita consumata di Madre Elvira, che il Santo Padre aveva incontrato nel dicembre 2005 quando era allora Arcivescovo di Buenos Aires, nell’occasione in cui Madre Elvira aveva accompagnato il gruppo di ragazzi che apriva la prima fraternità in Argentina a ricevere la sua benedizione, ci ha invitati ad andare avanti con fiducia, perché la croce che lei vive in questo tempo rende ancora più fecondi quei semi di bene che Dio, attraverso di lei, ha seminato in tanti cuori.
Dopo aver benedetto dei rosari che i ragazzi hanno realizzato con le loro mani, e che verranno consegnati ad ogni persona accolta nelle fraternità e missioni del Cenacolo a ricordo di questa indimenticabile visita, Papa Francesco si è recato nella cappellina della fraternità dedicata al Buon Samaritano, che i ragazzi del Cenacolo di Roma, aiutati da altri giunti da alcune fraternità, hanno costruito in questo tempo con le loro mani.

Il Santo Padre ha benedetto la cappella e di lì ha concluso l’anno di San Giuseppe, recitando una preghiera e donandoci la sua benedizione. Ha poi voluto salutare uno ad uno i presenti, facendo sentire così ciascuno importante, figlio amato dal Signore attraverso il cuore di Pietro, oggi Papa Francesco. Tutti hanno potuto così fissare il suo sguardo intenso e luminoso, ricevendo il suo personale saluto e incoraggiamento.

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Il Papa è ripartito poi per ritornare in Vaticano visibilmente contento, tra la corsa festosa e gioiosa delle suore, dei ragazzi e delle ragazze della Comunità che lo hanno accompagnato correndo per un lungo tratto, accanto alla ormai nota ford focus scura, mentre ci lasciava tra canti di gioia e lacrime di commozione.

Nel cuore di tutti è rimasta un’immensa gioia, indescrivibile, che ha bisogno di essere custodita nel cuore e meditata, perché diventi ricchezza di vita, di servizio e di dono. Siamo stati confermati dal Papa, abbracciati, benedetti da Lui… con la certezza nel cuore che tutto questo è stato voluto da Dio perché non lo abbiamo programmato né cercato noi. È avvenuto in modo inatteso e spontaneo, e dunque tutto è stato ancora più bello.

Tutte le nostre comunità nel mondo hanno potuto partecipare alla visita del Papa in diretta streaming. Era stato programmato infatti un momento comunitario insieme per la solennità dell’Immacolata da Roma, per la benedizione della cappella… e quando hanno visto arrivare il Papa, un grido di gioia da una parte all’altra del mondo si è unito a noi, per lodare e benedire il Dio della vita per un dono così straordinario.

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Un grande grazie a Papa Francesco per aver trovato il tempo per una piccola e semplice comunità, per la gioia che aveva nel cuore di poter stare con le persone che accogliamo, poveri peccatori come noi, ma immensamente amati da Dio. La visita del Santo Padre ci ha lasciato questa certezza nel cuore: siamo amati, abbracciati, benedetti da Dio! La vita di ognuno dei suoi figli, specialmente di chi aveva perduto la via, per Dio vale tanto! Il Papa ce lo ha ricordato… e non vogliamo più dimenticarcelo!