Sono molto felice di vivere la bellezza della vita cristiana nel cammino della consacrazione in Comunità. Sono nato in una famiglia numerosa di semplici contadini dove c’era sempre tanta vita: tutti partecipavamo in casa con il lavoro e con la preghiera. Si andava costantemente a Messa e anche se non c’erano tanti soldi ho visto spesso attraverso l’esempio di carità dei miei genitori. Capitava che il papà o i fratelli più grandi bevessero troppo e per questo si sono create disarmonia, giudizi e rabbia: ognuno si è chiuso nel suo mondo.

Mia mamma era l’unica che credeva che questa croce sarebbe passata e non smetteva mai di confidare nel Signore e nella Madonna, pregando e donandosi con il cuore tutti i giorni. Anche se il Signore l’ha chiamata presto in cielo, mi è rimasta nel cuore: ringrazio Dio perché ho avuto una madre “santa”. Questo lo capisco oggi grazie alla Comunità; per tanto tempo invece nella mia vita sono stato cieco, perso nell’alcool e nella vita sbagliata, cercando qualcosa ma trovando solo tristezza e delusione. Ad un certo punto ero “preso dal mondo”, e sono diventato un uomo senza obiettivi, solo e triste.

Mi era rimasta nel cuore però sempre una nostalgia, un desiderio di qualcosa di bello. Credo che non mi sono mai perso totalmente per il fatto di aver ricevuto la fede, di essere stato battezzato e educato da una famiglia credente, era come una protezione: il male poteva entrare, ma avevo una difesa. Iniziare un cammino radicale nel bene non è stato facile, ma proprio questo mi ha affascinato. Vedevo una realtà pulita e allora la lotta per cambiare aveva un senso.

La Comunità fino ad oggi ha saputo con tanta amicizia, pazienza e amore guidarmi e insegnarmi le cose essenziali della vita. Sento tanta fiducia e questo mi fa sentire un uomo nuovo; è come un balsamo sulle mie ferite. Adesso so che se voglio cambiare qualcosa in questo mondo, devo prima di tutto cambiare me stesso attraverso l’incontro con Gesù nei Sacramenti. Dopo di anni di cammino sentivo che il Signore mi spingeva a donare tutta la mia vita per gli altri, ed è maturato sempre più chiaro il desiderio di rispondere a Lui con un passo deciso e concreto che ha dato stabilità e gioia alla mia vita interiore. Sono certo che non è per merito mio se oggi sono qui e sono molto consapevole della mia povertà, ma sono sicuro che il Signore che mi ama così come sono e mi ha fatto incontrare, attraverso l’intercessione della Madonna e attraverso la Chiesa che prega, la Comunità Cenacolo. Spero e prego che attraverso la mia vita donata possa portare anch’io un po’ di luce in questo mondo e riuscire a compiere la volontà di Dio su di me.