Veglia di Pasqua! |
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Envie, Fraternità "Speranza"
31 Marzo 2018
"Gioia mia Cristo è risorto!"
La Fraternità di Envie è pronta per accoglierci, per celebrare la Veglia pasquale e tutti noi arrivando lo respiriamo nell’aria. La Veglia che celebra la vittoria dell’amore che sconfigge la morte. L’amore di Gesù ha vinto per ciascuno di noi ed è uno stupore scoprirlo e vedere che si manifesta nei passi che facciamo nella nostra vita ritrovata. Per questo vogliamo questa sera fare festa, per dire insieme “Grazie Gesù, la tua morte in croce e Resurrezione è la vita che abbiamo oggi!”.
Don Stefano accende il cero pasquale e poi accende il falò. L’inizio è una piccola fiammella che un poco alla volta brucia fino a diventare un grande e maestoso fuoco con le fiamme che si innalzano e consumano. Il coro anima canti di resurrezione, di gioia, facendo i gesti, balliamo la gioia di essere vivi: è un miracolo essere qui, sono un miracolo i nostri piedi che si muovono, i volti che sorridono, le mani che si alzano al cielo. Entrando con le nostre candele accese, mentre il coro continua con i canti di resurrezione, siamo accolti da una cappella adornata a festa. Ai piedi del crocifisso è posto un bel vaso con piantine di grano: la speranza che è il piccolo seme che morto nella terra darà frutto.
La Santa Messa ha inizio con l’Exultet. Le letture sono accompagnate dalla testimonianza di Sara rinata alla vita nuova con piccoli passi che hanno dato armonia alla sua vita: il rispetto degli orari per dormire, la scoperta della bellezza della natura, la verità nella vita e di Marco che accogliendo di entrare in Comunità perché non aveva più avuto altra scelta, attraverso l’aiuto degli altri che gli hanno insegnano a scegliere il bene, giorno per giorno ritrova la vita.
Don Stefano commentando il Vangelo ci dice “Quando Madre Elvira era presente ai Recital della Comunità, chiedeva sempre al ragazzo che faceva Gesù che quando rappresentava la scena della resurrezione, uscendo dal sepolcro, prima guardasse se stesso per rendersi conto che il proprio corpo era vivo. Le chiedeva così di guardare bene le proprie mani e i piedi dicendosi dentro di sé: sono risorto”.
Don Stefano poi ha invitato anche noi presenti a fare lo stesso: ci siamo guardati bene, siamo vivi, presenti, poi ci siamo guardati mani e piedi e ci siamo detti: “sono risorto”. Per la Santa comunione don Stefano chiama davanti all’altare i ragazzi e le ragazze che si sono preparati per ricevere Gesù, i giovani che dopo tanto tempo si accostano di nuovo alla comunione. Dalle Fraternità sono presenti anche coloro che sono appena entrati, anche da pochi giorni.
Al termine della Santa Messa don Stefano li invita a presentarsi davanti all’altare e preghiamo invocando lo Spirito Santo su di loro. Poi ricordando le parole che Madre Elvira aveva detto a Marco che recentemente è stato ordinato diacono “Ce la farai”, passando da ognuno, pronunciandone il nome, lo ripete. Vediamo accendersi la speranza attraverso la loro gioia, le loro lacrime che contagia anche i nostri cuori. È la luce che entra nella tristezza di un’esistenza che si sta spegnendo e trova piano piano la strada per dire sì alla vita e ricominciare.
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