Catamarca: Festa della Vita!

El Rodeo, Catamarca, 14 settembre 2025

"affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (Gv 3,17)

 
Domenica 14 settembre, in occasione della Festa della Vita, abbiamo condiviso con tutte le famiglie la grande gioia di riunirci ai nostri figli. Al nostro arrivo, siamo stati accolti con danze e gesti, poi Raúl ci ha dato il benvenuto, ed è lì che è iniziata tutta la festa: la gioia dei bambini, delle famiglie, l'emozione che ognuno ha portato nel cuore!
aAl mattino abbiamo pregato il santo Rosario, seguito dalla celebrazione della santa Messa, presieduta dal Vescovo e dai nostri amati sacerdoti, Padre Slaven e Padre Konrad, della Comunità. Quel giorno si festeggiava l'esaltazione della Croce e il sacerdote ci ha detto che: la croce ci dà l’identità come cristiani; ci dice chi siamo. Non è una croce pesante, non è qualcosa che non si può portare o che causa sofferenza, ma piuttosto ci insegna ad abbracciarla. Alla fine della Messa, ho avuto la grande gioia di rivedere e abbracciare mio figlio dopo tre anni che non lo vedevo. Era in missione in Africa. È stato anche molto toccante per l'incontro che ha avuto con tutta la sua famiglia e i suoi fratelli. A pranzo, l'emozione di stare insieme è continuata, condividendo con le famiglie venute da ogni dove. Al pomeriggio abbiamo recitato la Coroncina della Divina Misericordia e poi abbiamo ascoltato le testimonianze di fede, sono stato toccata soprattutto da quella di mio figlio, nel conoscere tutto ciò che ha vissuto. Poi, i ragazzi della Fraternità hanno recitato il "Figliol Prodigo". È stato molto toccante ascoltare le esperienze che ogni famiglia e ogni giovane hanno vissuto prima di entrare in Comunità. Abbiamo continuato con l'Adorazione Eucaristica guidata da Padre Konrad. È stata profonda e ha toccato il cuore di ogni famiglia. Posso dire con grande emozione che abbiamo condiviso una giornata davvero bella dall'inizio alla fine. Sono molto grata alla Comunità e a Madre Elvira per aver potuto vivere questa celebrazione con la mia famiglia.

Celia (Pelusa)

 

cCiao! Sono Soledad Herrera, mamma di Federico Gustavo Herrera che attualmente vive nella Comunità Cenacolo di Pilar. Vorrei raccontarvi cosa ho provato nel rivedere mio figlio alla Festa della Vita a Catamarca. È stato così bello e meraviglioso rivedere mio figlio, riabbracciarlo, sentire le sue emozioni, vedere i suoi piccoli ma significativi cambiamenti, come alcuni dei suoi atteggiamenti, la sua diversa prospettiva, rivedere il suo sorriso. Mi ha dato la speranza di continuare a percorrere il cammino, di continuare a lottare per lui, per suo fratello e per la mia famiglia. È stato un incontro molto diverso da quello che pensavo; avevo altre aspettative, ma questo le ha superate. Vederlo condividere, pregare e cantare con così tanto amore è stato qualcosa di molto importante sia per me che per suo fratello. Pensavo di sentirmi dire: "Mamma, voglio andare", ma è stato esattamente il contrario. L'ho sentito dirmi: "Mamma, non me ne vado. Voglio restare qui. Voglio cambiare la mia vita, il mio modo di pensare, i miei atteggiamenti e le mie azioni che avevo prima di entrare al Cenacolo. Non voglio quella Fede a cui non importava niente. Voglio questa Fede che sto riconoscendo a poco a poco". Mi ha anche chiesto perdono. Sono stati momenti meravigliosi. Anche noi, come famiglia, stiamo imparando con lui a pregare, a valorizzare, rispettare e ad amare il prossimo. Per me è stata un'esperienza unica. Non avevo mai sperimentato nulla di così bello, così sano, così pieno di vita, gioia e lacrime. Porto con me il meglio di mio figlio, di tutte le famiglie, per cui dobbiamo continuare a lottare. Me ne vado con speranza e forza, affinché ogni giorno possa continuare ad avere fiducia nella Comunità Cenacolo. Grazie per la vostra provvidenza e misericordia, grazie per Madre Elvira, e grazie, Comunità Cenacolo. Grazie!

 

bOggi vi racconto come Dio, Gesù e Maria, Madre della Valle, mi hanno fatto capire e comprendere quanto mi amano e desiderano il meglio per me. Mi presento: mi chiamo José Carlos Barros, ho 37 anni, sono nato nella provincia di Catamarca e mi trovo presso la Fraternità "Nuestra Señora del Valle". Questa è la mia prima Festa della Vita vissuta in Comunità Cenacolo, la Comunità che mi ha aperto le porte e mi ha accolto quando ero morto, senza speranza. Alla Festa della Vita, ho dovuto esibirmi nel recital come padre del "Figliol prodigo", un'esperienza molto forte per me. Confesso che non avevo perso la speranza di ricevere visite, poiché a causa di situazioni di vita, ho dovuto stare lontano dai miei fratelli e sorelle per molto tempo... ma oggi ho fede che tutto è possibile in Cristo. La giornata è stata diversa sotto ogni aspetto. Per prima cosa, mi hanno chiesto di guidare un mistero del Rosario con un microfono. Non potevo crederci: soprattutto per me, che faccio fatica a farlo. Poi mi chiedono di accogliere gli ospiti, e mi dico, se me lo chiedono è perché non avrò il dono della visita dei miei genitori. Mi sono sentito triste e ho guardato la Vergine davanti a me; poi ho capito che non ero degno di un tale dono, ma dovevo continuare a camminare per i miei fratelli che ricevevano le visite. Alfredo e Martín, insieme a me, stavano facendo accoglienza e parcheggiando le auto. Ad un certo punto, mentre lo facevo, ho sentito chiamare il mio nome: "José Carlos, ti stanno cercando". E quando mi sono girato, ho visto mia sorella María. Non potete immaginare la gioia che ho provato in quel momento. È inspiegabile come la Comunità Cenacolo mi abbia restituito la vita, mi abbia restituito la possibilità di vedere mia sorella María dopo 15 anni senza vederla. Ciò che la Comunità sta facendo con la mia vita è straordinario. Per me è stato un giorno di gloria. Grazie, Madre Elvira, per aver fondato la Comunità Cenacolo perchè grazie a questa ho scoperto cosa mi stava uccidendo nella vita. Oggi posso dire: sono pieno di vita, pieno d'amore per nostro Signore Gesù Cristo e per la nostra Vergine Maria della Valle. Ringrazio la Comunità Cenacolo per avermi insegnato ad amare, amare, amare e servire.