Incontro dei Servi per amore
Ars, 10 - 16 febbraio 2018
1°giorno
Sabato
10 febbraio 2018
Quest’anno l’incontro “Servi per Amore” si è tenuto nella piccola cittadina di Ars, al di là delle alpi che separano l’Italia dalla Francia. Così venerdì mattina un centinaio di ragazzi provenienti più o meno da tutte le case, accompagnati da Don Andrea e Don Massimo è partito da Saluzzo per l’incontro, già iniziato da Don Stefano a Saluzzo prima della partenza con un breve discorso sulla responsabilità che oggi molti ragazzi si trovano ad avere nelle case.
I ragazzi sono giunti ad Ars nel primo pomeriggio accolti dai ragazzi della fraternità e da Franco della casa di “Lourdes”, abbiamo sistemato le borse nell’ex orfanotrofio “La Providance”, a pochi minuti di distanza dalla fraternità. La Providance è stata fondata proprio dal Santo Curato D’Ars per i bambini più poveri, e oggi è divenuto alloggio per i pellegrini e per i visitatori.
L’incontro è stato aperto dalla Santa Messa celebrata da Don Andrea, che ci ha fatto riflettere sulla nostra missione in Comunità, su chi vogliamo essere? Anche Franco ha salutato e ringraziato per la nostra presenza e per la provvidenza che ci ha permesso di alloggiare in questa bellissima cittadina e così di poter organizzare l’incontro.
Tra canti e gesti ci siamo diretti in fraternità per un’ottima pizza preparata dai ragazzi ed infine l’ora di adorazione nel salone della Cattedrale ha concluso il primo giorno. Don Andrea ci ha poi ricordato di vivere fino all’indomani il silenzio per riflettere sul vissuto di oggi.
2°giorno
Domenica
11 febbraio 2018
Dopo la colazione in fraternità, abbiamo iniziato il ritiro nel salone con il Rosario e un breve discorso di Don Andrea che ha introdotto il primo tema: “Voler vivere”, ricordandoci che già abbiamo perso un pezzo della nostra vita. Prima del rosario abbiamo ascoltato una catechesi di Madre Elvira sull’importanza di essere luminosi, cioè radiosi, anche in questi giorni di silenzio. Il silenzio non ci chiedeva di essere tristi e con il muso ma di vivere nella semplicità questi momenti.
In questo giorno si celebravano i 200 anni dall’arrivo di Giovanni Maria Vianney, e tutti noi ragazzi siamo andati in processione, partendo dalla statua che rappresenta S. Giovanni Maria assieme ad un bambino che gli indica la via per Ars. Durante quell’incontro, il santo Curato gli disse “come tu mi hai mostrato la via per Ars io ti mostrerò la via per raggiungere il Cielo”. Così noi, con la gente del paese, con il Vescovo e il Cardinale Barbarin, ci siamo messi in cammino pregando il rosario e terminandolo nella Basilica sotterranea dove abbiamo celebrato la Santa Messa.
Ci ha stupito la numerosa presenza di giovani e meno giovani che animavano la Messa con noi, trasmettendoci la gioia del loro Santo. Abbiamo poi fatto il pranzo in fraternità dove Don Andrea ci invitava a superare la barriera della lingua e della provenienza. Il pomeriggio, nel salone abbiamo pregato la coroncina e l’ora della misericordia davanti all’Eucarestia, ascoltando una catechesi di Suor Elvira sul dono della vita. Madre Elvira ci ricordava del dono che abbiamo ricevuto e di come certe volte abbiamo paura di viverlo. Solo scegliendo la vita possiamo goderne i suoi frutti.
Don Andrea ha continuato poi l’incontro proponendoci un altro racconto sulla vita di Madre Elvira, sull’impegno che aveva preso con l’anziana madre: farle bere tutti giorni un po’ di acqua al fine di migliorarne la salute. Don Andrea ci faceva riflettere su cosa avrebbe potuto essere per noi quel bicchiere d’acqua: per qualcuno un sorriso, per qualcun altro una rinuncia, un “No” a qualcosa di piacevole, specialmente in questo periodo di quaresima, per rafforzare la nostra volontà oggi e per saper dire di no anche un domani; con altre domande poi, ci faceva riflettere su cosa rendesse pesante il nostro cuore, su quali porte fossero ancora chiuse e ci impedissero di fare il bene, e ci chiedeva se ci sentivamo uomini nuovi dopo questo tempo in Comunità. È importante dirsi la verità perché solo noi conosciamo il vecchio che ancora ci tira indietro: le vecchie abitudini, il voler vincere o l’aver sempre ragione.
È iniziato poi il momento di silenzio, momento importante dove Dio poteva parlare al nostro cuore, momento di riflessioni personali, di lacrime, di guarigioni, di ricerca delle risposte, insomma un tempo in cui il Signore poteva operare nelle nostre vite.La sera a cena in fraternità e fra i canti di benvenuto sono arrivati da noi due sacerdoti e il Vescovo di Ars. Dopo cena abbiamo ripreso il silenzio fino al mattino. Tornando a piedi verso casa ognuno di noi, rifletteva su quanto il Signore ci avesse donato. Durante la notte abbiamo fatto un’adorazione continua a piccoli gruppi dove ognuno ha avuto modo di ringraziare il Signore.
3°giorno
Lunedì
12 febbraio 2018
Dopo la colazione in Fraternità e il primo rosario camminato, ci siamo ritrovati nel salone per un altro giorno di riflessione. Abbiamo iniziato con la catechesi di Elvira sull’incontro con Dio. Ci raccontava che il nostro compito è incontrare Dio la sua misericordia e trasmetterla ai giovani, raccontando a loro i momenti concreti in cui abbiamo sperimentato il suo amore. Don Massimo ci parlava della libertà che Elvira lasciava ai ragazzi, non obbligandoli a pregare, ma lasciava che loro stessi si incuriosissero nel vederla pregare per loro e intanto ci assicurava un posto in cielo.
Alle dieci è arrivato il parroco d’Ars Patrick, che ci ha testimoniato la vita del curato d’Ars più intimamente, le ferite vissute nell’adolescenza, la lontananza dal padre, la precoce morte della madre e del fratello e il grande dono di confessare, di saper ascoltare e leggere i cuori, dono che ben presto fu noto ai paesi limitrofi che venivano a piedi per confessarsi con lui, che non era tanto professionale ma aveva tanto cuore, al punto di prendere su di sé le penitenze.Dopo un breve momento di silenzio, abbiamo celebrato la Messa nella basilica dove il Diacono Marco Lattarullo, ci ha spiegato il ruolo del ragazzo vecchio in ognuno di noi.
Pranzo in silenzio, rosario a gruppetti e poi l’ora della divina misericordia con l’adorazione, dove abbiamo ascoltato una catechesi di Madre Elvira che ci insegnava come la guarigione più profonda si incontri attraverso la preghiera, nella verità e nell’onestà con Lui. Don Massimo aggiungeva poi che la coerenza è molto importante e che dobbiamo essere noi ad ambire a fare ciò che dice Dio e fare pulizia davanti a Gesù di tutti i peccati anche prima della Comunità e che solo davanti a Dio ricordiamo per poi portarli alla confessione.
È Intervenuto poi Fratel Georg che ci ha animato subito con un po’ di stretching e ci ha fatto ascoltare un minuto di musica classica. Paragonava poi la comunità a quell’orchestra: ognuno di noi è responsabile di qualcosa, perché il suono sia perfetto e ci sia armonia in un mondo confuso ed egoista. Ci ha ricordato di fare ordine nella vita partendo dal quotidiano, dall’armadio, dal magazzino degli attrezzi, per sapere chi siamo e cosa vogliamo e di non vergognarci con la preghiera e viverla come un peso scomodo, magari l’orario un po’ lo è, ma alfine è per fare qualcosa di meraviglioso, costruttivo e vitale per gli altri.
Don Andrea infine ha terminato con l’abbraccio del nostro passato, dei nostri difetti, per riconciliarci con noi stessi. Abbiamo terminato la nostra giornata con un ospite importante per la cena: il Cardinal Barbarin; infine dopo una giornata che ci ha reso più ricchi e più parte della comunità ci siamo avviati in silenzio a casa pregando il rosario a gruppi.
4°giorno
Martedì
13 febbraio 2018
Anche questa giornata l’abbiamo iniziata nel silenzio. Dopo la colazione e il rosario camminato, abbiamo ascoltato nel salone la catechesi di Madre Elvira sull’incontro con noi stessi, abbracciare il nostro passato e liberarci dai ricordi che più ci fanno male, che più ci hanno marcato per diventare uomini buoni. Don Andrea ci invitava così a riflettere fino alla Santa Messa, sui momenti in cui siamo stati umiliati e che hanno segnato e ferito il nostro passato o dove noi abbiamo ferito gli altri e portare tutto nella confessione. Nel pomeriggio in salone abbiamo ascoltato un’altra catechesi di Madre Elvira che ci parlava del donarci nella vita e amare per essere realizzati, collegando tutto questo al lavoro, all’essere responsabili e interessarci quindi a cosa c’è intorno a noi.
L’intervento di Franco poi sul lavoro e sull’angelo custode ci diceva che serve il buon senso nelle cose trovando armonia tra regola e amore e ci ha donato qualche consiglio concreto da applicare a noi vecchi nelle case. Ha terminato l’incontro il Diacono Marco che incitava ad essere esempio nel lavoro con gli altri e nel trasmettere e dare il senso delle cose ai ragazzi. Dopo la cena sempre nel silenzio abbiamo terminato la serata con quattro brevi testimonianze dei nostri fratelli missionari, riguardo alle missioni.
5°giorno
Mercoledì
14 febbraio 2018
Primo giorno di Quaresima. La giornata è cominciata con un estratto di una catechesi di Madre Elvira, era bello quando diceva che chi dona la propria vita e la perde per qualcun altro la ritrova più piena e ricca, inoltre ci parlava della preghiera personale e ci poneva la domanda: per chi viviamo? Don Ivan era arrivato dalla Germania qualche giorno prima, ci ha parlato del rapporto da avere con la preghiera, anche lui ci indicava la potenza e la sicurezza di una vita nel bene che solo la preghiera ci può dare e per arrivare a questo bisogna seguire ogni cosa che ci propone la Comunità.
Il pomeriggio dopo il digiuno del pranzo, e l’ora della Divina Misericordia, Madre Elvira ci ha parlato del desiderio di bene per gli altri: ricevo dagli altri in quanto amo.
Se escludo gli altri o uno in particolare, escludo me stesso.Il pomeriggio continuava con Josko che ci parlava dell’amicizia come la prima cosa che ci tiene in Comunità, che ci fa stare bene e in famiglia.
L’amicizia è una responsabilità che ci richiede preghiera, verità con gli altri e sofferenza, dire quello che vediamo agli altri per il loro bene, senza parlare alle spalle.
Fratel Antony, concluse parlando dell’amare fino in fondo non rassegnandoci se il fratello non ci accetta la prima, la seconda e la terza volta e se continua, noi continuiamo a pregare per lui.
Abbiamo terminato poi con la condivisione a gruppi sull’ultimo periodo e i compromessi pesanti che ci portiamo dietro e che non ci lasciano camminare.
Infine una buona tisana un bel pezzo di focaccia e a letto.
6°giorno
Giovedì
15 febbraio 2018
Nell’ ultimo giorno d’incontro, dopo colazione, nel salone abbiamo ascoltato la catechesi di Madre Elvira sull’incontro con gli altri: siamo chiamati a essere luce per gli altri in un mondo buio, l’obbiettivo da raggiungere non è il successo ma la verità e la vita. Don Massimo ci raccontava poi di qualche ragazzo ex, di come portano avanti la comunità nei piccoli gesti, come raccogliere una carta per terra o pulire dietro di noi.
Anche Don Ivan ci ricordava di non avere fretta di uscire se prima non siamo decisi, se prima non abbiamo vinto il nostro egoismo e la nostra vecchia personalità. Dobbiamo scegliere la vita cristiana, nei gesti e nell’azioni facendola nostra, e non come una cosa che fanno tutti. Diamo un senso al nostro essere cristiani. Il vivere bene la Messa, la benedizione del cibo non sono solo gesti o un rituale ma qualcosa di più profondo e vero.
Don Andrea ha toccato infine il tema della ragazza: è importante vederla con gli occhi puliti, senza malizie, e senza giocare con i sentimenti. Abbiamo fatto l’ultimo pranzo sempre in silenzio, abbiamo pregato il rosario e la coroncina davanti a Gesù eucarestia, mentre i sacerdoti portavano a termine le confessioni iniziate i giorni addietro.Alla fine abbiamo rotto il silenzio per poter avere un paio di ore di condivisione con i fratelli che hanno fatto parte del nostro cammino e con quelli conosciuti di recente. Dopo un’ottima cena, abbiamo cantato a gruppi secondo la nazionalità per tenere il clima allegro in questa ultima cena insieme. Non sono mancate le famose barzellette di Don Massimo come sempre irresistibili nella sua comicità pulita.
7°giorno
Venerdì
16 febbraio 2018
Venerdì mattina Don Andrea ci ha comunicato la partenza dopo la messa di ringraziamento delle nove e dopo le pulizie tutti insieme, e quindi, chi prima chi dopo, siamo ripartiti verso le nostre fraternità.
Ringraziamo la Comunità e Madre Elvira per quest’incontro qui ad Ars, terra fertile che ha visto tantissime conversioni.
Grazie Madre Elvira per la nostra conversione e per averci fatto incontrare Gesù, grazie per i sacerdoti che continuano a portare avanti questo carisma semplice di preghiera.
Signore, aiutaci ad essere luce per gli altri, per trasmettere tutto quello che abbiamo ricevuto in questi giorni.
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