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15 maggio 2016, Pentecoste
“Vieni Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce …”
Oggi è Pentecoste… giorno di immensa gioia nella città di Dio! È il nostro giorno, è il giorno della festa,… è il giorno dei consacrati della Comunità Cenacolo! Sarà una Pentecoste speciale, oggi fratel Massimo riceverà il Diaconato, due fratelli diranno il loro “sì” alla Comunità, tre sorelle professeranno i primi voti e quattro sorelle i voti perpetui! Il gruppo degli operai del Signore si è ingrandito!
Alle 7.30, nel salone della Casa di Formazione a Pagno, preghiamo le Lodi, chiediamo a Gesù di avere un cuore aperto per accogliere il grandioso dono dello Spirito Santo! Si sente nell’aria qualcosa di speciale!
Colazione e… arriva un invito inaspettato… Madre Elvira ci vuole vedere! Seduta su una sedia a rotelle, con accanto suor Jennifer, suor Claudia e padre Stefano ci guarda, ci scruta “una ad una”. Lei è la Madre che conosce i suoi figli, è il Pastore che conosce le sue pecore! È un momento speciale, è un momento di grazia, di unità, di unione! Prima di andare ci dona la sua benedizione, con i suoi sguardi, sorrisi, abbracci.
Poi si parte alla volta di Saluzzo. Sotto il grande tendone bianco ci sono già tanti parenti, amici, conoscenti, provenienti da tanti paesi, è il popolo di Dio!
Inizia la festa! Canti di accoglienza e… due fratelli, fratel Denis e fratel Luciano dicono il loro sì alla Comunità. La mattinata continua con l’Adorazione Eucaristica. Davanti al Santissimo viviamo il momento del rinnovo dei voti. È un momento forte, “Eccomi, Signore, sono qui per fare la tua volontà!”. Si aggiungono poi anche le famiglie e il grande gruppo di “Accogliere la vita”. È il variegato mondo della Comunità.
Alle 15.30 inizia la Santa Messa solenne, presieduta dal Vescovo di Saluzzo, Mons. Giuseppe Guerrini. La lunga fila di consacrati avanza, c’è anche suor Aurelia con noi. È un momento commovente entrare, andare, camminare insieme incontro al Signore! Ci sono tanti sacerdoti, alcuni dei quali amici di vecchia data. La celebrazione inizia, il Vescovo chiama fratel Massimo e gli pone alcune domande relative alla sua volontà di accogliere il diaconato; poi padre Stefano legge alcune tappe significative del suo cammino di conversione, la Comunità è garante. Ci commuove quando legge della sorella di fratel Massimo che è andata a Medjugorie a cercare aiuto e lì ha incontrato due ragazzi della Comunità che le hanno “fatto testimonianza” e da quel momento è partita tutta la storia. Dietro ad ogni vita ritrovata ci sono sempre le preghiere di qualcuno che ha gridato al Signore e il Signore ha risposto! Un altro momento molto forte è la preghiera di intercessione dei santi: il neo-diacono è disteso a terra, è un momento in cui il cielo e la terra sono uniti e i Santi sono presenti.
Si passa, quindi, alla professione dei voti delle sorelle. Suor Claudia chiama per nome le tre novizie, Sumi, Aleksandra e Anna. Rispondono con gioia il loro “eccomi”, c’è tanta luce nei loro occhi, c’è la gioia di seguire il Signore, c’è l’attesa, la speranza di iniziare un cammino nuovo e più profondo con Lui. Quindi, arriva il momento delle professioni perpetue: si coglie che tutte e quattro le sorelle sono state in missione, hanno vissuto la missione, esperienza che le ha formate, le ha dato più forza, più solidità. Viene pronunciato un “sì” per sempre, è un atto che implica una donazione totale di se stessi. Nelle voci forti, chiare, si percepisce che c’è una spinta interiore verso questo per sempre, sempre, sempre! Madre Elvira non è presente personalmente, ma lo è spiritualmente, si sente la sua presenza, tutto parla di lei, tutto ricorda lei. Lo Spirito soffia forte, il Vescovo invoca su suor Paola, suor Veronica, suor Adevania e suor Brigita lo Spirito Santo. Un “sì” cambia la storia di una persona, un “sì” è un atto che divide un prima e un dopo… è un momento di eternità… è un atto sacro! Risuonano nel cuore le parole dell’omelia del Vescovo: «Uscite da voi stesse e andate incontro ai poveri, cercateli, accompagnateli… non possono stare soli i poveri…». Questo diacono e queste sorelle si faranno mani, occhi, voce… cuore di Gesù, che ama e amava tanto i poveri! È il programma di tutta la vita!
Intanto le sorelle si alzano con le coroncine di fiori rossi e bianchi in testa… scoppia la gioia!
Finita la Santa Messa c’è l’incontro con parenti e amici, ci si scambia baci e abbracci… è bello condividere la gioia, la fede. Siamo il popolo di Dio che cammina insieme!
La giornata si conclude con una buona merenda e una buonissima torta… Ritorniamo a casa più ricchi, più vicini a Gesù! Grazie!
FRATEL MASSIMO
Dalla testimonianza di Fratel Massimo
Quand’ero negli Stati Uniti, ho partecipato ad un incontro di preghiera,e alcuni frati dicevano: “Chi sente che Gesù lo sta chiamando venga, salga su questo palco!” Vedevo dei giovani che si alzavano e andavano, e mi dicevo: " ma anch’io sento, voglio andare anch’io", ma non ho fatto quel passo, perché mi sono bloccato, non era ancora il momento ma io sentivo molto chiaramente la chiamata del Signore. Poi, la chiamata la ritrovi stando con i poveri. Ti accorgi infatti che accanto a te hai altre persone, che non sei più da solo, ti accorgi della sofferenza delle persone che hai vicino e ti chiedi "chissà come si sente dentro?", c’è bisogno di dare una mano perché l'altro si tiri su, perché ritrovi la luce, perché ritrovi la forza. Ecco i poveri e Gesù ci usa. Abbiamo dei doni grandi dentro di noi.
SUOR ADEVANIA
Dalla testimonianza di Suor Adevania
Ogni volta che vedevo delle ragazze dire il loro "eccomi", vivevo una lotta dentro di me perché pensavo "ma io mi voglio sposare, ma io non posso farmi suora". Un giorno però bisognava prendere una statua della Madonna, e Madre Elvira ha chiesto: “Chi viene con me in appartamento a prendere la statua della Madonna di Fatima?”, ho risposto “Vengo io!”.
Sono andata con la Madre e in quel momento mi sono detta:“Se non lo dico adesso, non lo dirò mai più!”. Così ho detto alla Madre:“Elvira, ho bisogno di dirti una cosa!”
C’era un divano, e lei mi ha detto: “Siediti, dimmi cosa devi dirmi!” “Elvira, voglio dire di sì a Gesù, voglio consacrarmi!” e lei:“Ma gioia finalmente hai capito!”
Lei aveva già visto prima di me il seme della vocazione però mi ha fatto fare il mio cammino, mi ha dato il tempo. Non ho seguito Gesù perché me lo ha detto Elvira, lei voleva lasciare che da sola arrivassi a capire che Gesù mi chiamava e che dovevo ascoltare la Sua voce.
SUOR PAOLA
Dalla testimonianza di Suor Paola
Durante un periodo nella casa a Medjugorje sentivo nel cuore che Gesù mi diceva: “Ti amo tanto, tu sei importante per me, perché non diventi mia sposa?” È stata una lotta, un giorno era un "si", due giorni dopo era un "no", anche perché c’era un passato di fragilità che mi tirava indietro.
Così ho detto a Madre Elvira:“Ma con tutto il passato che ho, come potrò fare?”e lei mi ha risposto:“Gioia, il tuo passato diventerà un tesoro di bene per servire gli altri, non ti preoccupare, perché così quando le ragazze ti racconteranno del loro passato, della loro storia, tu non ti scandalizzerai perché tu lo hai già fatto, ci sei passata anche tu!” Ringrazio, perché è vero, quella croce che porto dentro ora è un tesoro.
Ringrazio anhe per i tre anni in Liberia, perché mi hanno aperto gli occhi sulla sofferenza degli altri e mi sono resa conto che sono tanto fortunata. Un giorno abbiamo chiesto alla cuoca della missione che cosa mangia al mattino, e lei ha detto:“Mi bevo un bel bicchiere d’acqua, così mi riempo la pancia e non ci penso più”. Io allora le ho chiesto:"Ma il latte?" e lei ha detto "Il latte è per i ricchi.Da quel giorno abbiamo deciso che ogni mattina le diamo un bicchiere di latte a lei e ai suoi bambini... Ringrazio Madre Elvira per tutti gli abbracci, per tutto l’amore che ho ricevuto. Grazie.
SUOR VERONICA
Dalla testimonianza di Suor Veronica
Fin da piccola amavo correre, aiutare gli altri, servire a casa. Amavo servire laddove c’era bisogno e facevo di tutto per essere la prima. In tanti momenti già della mia infanzia, Gesù si è fatto vicino, mostrandomi chiaro dove il mio cuore davvero trovava la gioia di vivere. Poi nel tempo dell’adolescenza, il non trovare dove tutto questo potesse esprimersi mi ha fatto perdere l’entusiasmo e la voglia di vivere.
Ciò però che Dio vuole lo porta avanti … ed ecco l’incontro con la Comunità Cenacolo e l’incontro con tante ragazze come me, che mi hanno accolto e mi hanno subito fatto sentire amata.
Un giorno mentre ero nella fraternità di Savigliano, è arrivata Madre Elvira con le sorelle. Per la prima volta vedevo le suore della Comunità con l'abito blu e nel cuore ho sentito chiaramente "questo è il mio abito!!!". Poi, un giorno mentre Madre Elvira parlava ad un incontro, mi restarono scolpite nella mente e nel cuore queste sue parole "NOI DOBBIAMO DARE LA VITA!!!!" Così anch’io pensai ma è quello che anch’io voglio:"VOGLIO DARE LA VITA".
SUOR BRIGHITTA
Dalla testimonianza di Suor Brighitta
Ancor prima di entrare in Comunità , dopo tante lotte interiori ho detto a Gesù: “Se tu mi chiami non ti dirò più di no”. Nel cuore sentivo una grande fame e sete di Dio.
Mi chiedevo però dove volesse che mi consacrassi. Era un periodo in cui non avevo lavoro e così ho detto alla Madonna: “Se vuoi che io mi consacro devi dirmi dove, sennò troverò un lavoro e non ci penserò più". In quel periodo si è aperta la strada per la Comunità Cenacolo.